Il confine superabile. Animali e qualità…

In una società ricca ed opulenta gli uomini comprano costosi gadget per i propri pets, ma allontanano dagli occhi e dal cuore gli animali che mangiano o su cui sperimentano.

In una società ricca ed opulenta gli uomini comprano costosi gadget per i propri pets, ma allontanano dagli occhi e dal cuore gli animali che mangiano o su cui sperimentano. Viviamo in una società che ricambia volentieri l’affetto dei “familiari a quattro zampe”, ma sorprendentemente mantiene fermo il confine del pregiudizio sulle capacità emozionali o cognitive degli animali. Siamo portati a compiere scelte tra il nostro ed il loro benessere pensando soprattutto alle nostre innumerevoli esigenze. Nel volume viene proposta una sinergia tra noi e loro, utilizzando il filtro della “qualità della vita”. Etica e scienza ci confermano che tutti gli esseri senzienti possono condurre una vita buona o cattiva, migliore o peggiore, che hanno diritto non solo a non soffrire, ma anche ad avere esperienze piacevoli ed esaudire le loro aspettative. Riflettendo sulle definizioni di “benessere animale”, alla luce delle scoperte sullo sviluppo neurologico e la mente degli animali, non possiamo più accontentarci di fornire protezione e cura, ma dobbiamo garantire loro una vita dignitosa in ogni circostanza.

Quattro animali in viaggio

“Tutti noi quattro animali siamo a posto e tra poco ci metteremo a dormire” scrive Piero Bossi in una pagina del suo diario.

“Tutti noi quattro animali siamo a posto e tra poco ci metteremo a dormire” scrive Piero Bossi in una pagina del suo diario. In questo viaggio a piedi attraverso mezza Italia lo accompagnano solo due cagne e una cavalla. Il motivo della scelta di intraprendere un’avventura del genere senza l’ausilio di telefonino, orologio, macchina fotografica, bussola o GPS, percorrendo solo sentieri e strade secondarie, è chiaro fin da subito: “volevo stare di fronte alla natura senza niente, nudo, come una pianta d’autunno quando perde le foglie, spoglio di tutto. Essere proprio alla pari: non volevo niente che mi desse un vantaggio”. Ma nella sua impresa c’è anche la ricerca di un confronto con la cultura contadina, in ogni sua forma: sia essa lo strascico logoro di un passato ormai lontano oppure passione ancora in fiore coltivata dai nuovi agricoltori, spesso provenienti da altri ambienti. Il percorso della piccola carovana si snoda tra borghi spersi nei boschi, case coloniche di valle, baite di montagna e paesini collinari, intervallato da lunghi momenti di solitudine e introspezione, come pure da incontri che nella loro semplicità toccano il cuore.

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