La canina commedia

Questo libro racconta ironicamente come l’Uomo riesca a trasformare in un inferno la vita del suo migliore “amico”.

Questo libro racconta ironicamente come l’Uomo riesca a trasformare in un inferno la vita del suo migliore “amico”. L’autore giocando con la poesia e ispirandosi a Dante Alighieri ha composto questa divertente opera che inizia così: “Nel mezzo del canil di nostra vita mi ritrovai per una gabbia oscura, ché la libertà, ahimè, era finita! Ah, quanto a dir che triste la cattura e il giacer tra quelle sbarre alte e smorte che ogni dì tremavo di paura! Non so ben dir se sia triste più la morte o la vita che da qui ricominciai, ma a voler guardare ben la sorte d’altri come me ch’ogni giorno passan guai cercherò di raccontarvi con precision lo destino avverso e il mio tramvai!”

La donna che balla con i cani. Storie animalescamente umane

È possibile comunicare con il proprio cane senza necessariamente addestrarlo?

È possibile comunicare con il proprio cane senza necessariamente addestrarlo? E possibile risolvere i comportamenti difficili dettati dall’ansia e dalla nevrosi, o aiutare un cane a superare un trauma da abbandono? Per Maike Maja Nowak, addestratrice e psicologa, la principale risorsa è l’osservazione: sono gli animali stessi a suggerire l’approccio giusto, basta guardare il modo in cui si comportano nel branco. Quindi niente ricompense e punizioni, che obbligano il cane a una risposta condizionata, ma un rapporto basato sulla fiducia e la rassicurazione, su regole semplici e ben definite. Molti problemi di convivenza con gli animali sono infatti causati dalla cattiva interpretazione dei segnali che essi mandano. In questo volume sono raccolti alcuni dei casi più eclatanti e significativi risolti dalla Nowak attraverso il suo metodo: il bassotto Benny che mordeva durante il tg, il cane conteso dalla coppia, cani aggressivi e pericolosi o troppo timidi, cani con comportamenti apparentemente assurdi, talvolta esilaranti. Storie di psicologia canina e umana, ma soprattutto storie di persone che grazie ai loro animali imparano a guardare dentro di sé e a migliorare non solo il rapporto con il proprio cane, ma anche quello con se stesse.

Baldo. I cani ci guardano

Baldo è un cane tra gli altri, che attende il suo padrone. Ed ecco che in una frizzante mattina di settembre arrivano Uomo e Donna. E lo scelgono.

Baldo è un cane tra gli altri, che attende il suo padrone. Ed ecco che in una frizzante mattina di settembre arrivano Uomo e Donna. E lo scelgono. E una scelta affidata al caso, frettolosa e superficiale, eppure in ballo c’è un’intera vita da trascorrere insieme. Così Baldo inizia a fare esperienza del mondo umano, pieno di ossessioni e di meccanismi astrusi e lambiccati. Poco alla volta comprende che gli uomini sono prigionieri di catene invisibili che li riportano sempre al punto di partenza. La dimensione da cui ci osserva, con occhio ironico e compassionevole, è quella di un presente assoluto, dei piccoli gesti che si ripetono, delle meravigliose scoperte legate alla semplicità dei sensi. Ma nella naturale accettazione del mondo per come è si nascondono considerazioni venate di profonda e involontaria saggezza che Baldo suggerisce al padrone, Uomo, invitandolo a disfarsi degli inutili fantasmi che accompagnano le sue giornate. Col passare degli anni, la speciale sintonia che li unisce produce un desiderio di sconfinamento l’uno nell’altro, un rapporto privilegiato, fatto di silenzi e dialoghi che si affidano all’ambiguo “gioco degli occhi”, e che si realizza in uno spazio nuovo, a mezza via: quello della “felice confusione tra specie diverse”.

Gli animali nella fiaba e nella leggenda. Storie fantastiche alle origini dell’etologia

Le fiabe e le leggende raccolte in questa antologia sono di due generi: la favola morale, in cui gli animali non sono altro che uomini con maschere di animali, e gli umani finiscono per assegnare agli

Le fiabe e le leggende raccolte in questa antologia sono di due generi: la favola morale, in cui gli animali non sono altro che uomini con maschere di animali, e gli umani finiscono per assegnare agli animali i propri sentimenti e le proprie passioni, facendone dei “tipi” rappresentativi di quelle caratteristiche: il leone forte e audace, la volpe astuta, il coniglio timido, il lupo avido e crudele. C’è poi l’altro genere cui viene dedicato ben più spazio: ed è quello che possiamo definire di leggende eziologiche, perché spiegano, fantasiosamente, l’origine delle caratteristiche fisiche o comportamentali nelle varie specie di animali. è il caso della graziosissima storia dell’ornitorinco, che, per essere così buffo e paradossale, viene fatto nascere in una favola australiana dall’unione di un’anatra con un ratto d’acqua. Questo genere rappresenta ciò che, agli inizi, l’etologia riusciva a fare. In mancanza di riscontri scientifici e di adeguati metodi di studio la fantasia dei ricercatori si sbizzarriva a cercare tra vecchie storie e racconti fantastici tramandati da paese a paese.

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