Contro i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo…

In questi ultimi anni lo spinoso tema dello specismo, come argomento di dibattito, o come bersaglio verso cui indirizzare una proposta o un movimento volto a criticarne i principi, ha ricevuto una forte attenzione. Il saggio lo affronta nella speranza di renderlo il più riccamente pluralistico e di far emergere uno stile che sia riconoscibile perché frutto di condivisioni. È indispensabile quindi stanare le incongruenze e le incoerenze nascoste nelle maglie di un dibattito che pretende di sospendere l’antropocentrismo, rimanendo all’interno di una cornice umanistica. La critica allo specismo è innanzitutto una critica del paradigma umanistico, ovvero una proposizione di una filosofia postumanistica che sia liberazione dell’animale non umano dallo sfondo dove l’umanismo l’ha inchiodato. L’autore passa in rassegna le varie forme in cui l’antropocentrismo può manifestarsi e discute di retaggi specisti con cui l’umanismo si è trovato a dover fare i conti, confermandoli o mutandone l’accezione. Esamina lo specismo umanistico, mostrando come il passaggio a una filosofia postumanista possa risolvere molti dei nodi discriminativi che caratterizzano l’ideologia antropocentrica.

Fenomenologia della compassione. Etica animale e filosofia del corpo

Molti approcci all’etica animale fondano lo status morale degli animali facendo appello alla loro capacità di agire in modo autonomo e intelligente o al possesso di una coscienza/ mente. Acampora fa invece ricorso a una filosofia del corpo che, prendendo in considerazione la comunanza fenomenica e somatica degli esseri viventi umani e non umani, tenta di sgomberare il campo da ogni sorta di specismo residuale. L’autore si serve della fenomenologia, dell’ermeneutica, dell’esistenzialismo e del decostruzionismo, per offrirci un approccio inedito alla teoria dei diritti e della liberazione degli animali. La compassione acamporiana, proprio perché non rigetta ma attraversa, lasciandosene perfondere, il pensiero antispecista precedente con tutti i suoi appelli alla giustizia, si declina in maniera al contempo più complessa e più inclusiva, come con-sentire, cioè sentire-assieme e acconsentire. In questo senso, Acampora può a buon diritto essere visto come uno degli apripista di un pensiero antispecista nuovo di cui inizia a fornirci una mappa intelligibile.

Tra cuccioli ci si intende. Bambini e animali

I bambini provano una naturale attrazione verso gli animali: parlano lo stesso linguaggio, indifferente alle parole, della semplicità, della comunicazione diretta dei sentimenti e delle emozioni, che prescinde dalla preoccupazione di restare negli steccati definiti della logica e della razionalità; si somigliano, si capiscono e soprattutto si piacciono tanto. Questa disposizione amicale contiene in sé enormi potenzialità, perché, se lasciata libera di esprimersi e di espandersi, se recepita per il valore che è e debitamente alimentata, si trasforma in indiscutibile mezzo di sviluppo dell’empatia e diventa specularmente grande inibitore della violenza. L’apertura creativa che i bambini mostrano verso gli animali e la gioia che provano nelle relazioni che con loro intrattengono sono il miglior viatico per la costruzione di personalità adulte in cui il rispetto per gli altri, a fare inizio dai più deboli, sia la musica di fondo di ogni relazione.

Disponibile in eBook a € 1,49

Penne e pellicole. Gli animali, la letteratura e il cinema

“L’Umano” si è sempre definito come differenza da “l’Animale” e, in questa differenza, gli animali, quelli realmente esistenti, sono stati persi di vista per essere trasformati in merce, forza lavoro, divertimento e spettacolo. Anche la recente proliferazione degli animali in ogni produzione dell’immaginario umano (dai saggi ai romanzi, dalla pubblicità ai fumetti, dal cinema all’arte figurativa) non sembra tanto essere il segno di una ripresa di interesse verso di loro, quanto piuttosto un’operazione di ulteriore occultamento per moltiplicazione della “questione animale” e delle conseguenze morali e politiche che richiederebbero una radicale modificazione dei rapporti di forza che regolano la nostra società. Senza questa consapevolezza, che ci riporta a terra tra gli animali, poco cambia che si parli sugli animali, degli animali o per gli animali. Rimaniamo comunque presi in un’immensa scenografia pornografica dove uno sguardo, che continua a concupire la carne, arresta i corpi animali in posture preconfezionate, trasformandoli in oggetti pronti per essere venduti – in libreria, al cinematografo o in macelleria. Questo libro, tenendo dritta la barra in direzione della liberazione animale e non dimenticandosi che gli umani altro non sono che altri animali, cerca di smarcarsi da questa prospettiva, da questo mangiare con lo sguardo. Frutto del lavoro degli ultimi anni, il volume è una raccolta di saggi che hanno inseguito animali in carne…

La vita emozionale degli animali

Sulla base di numerosi anni di studio dei modelli di comunicazione animale, in questo libro lo scienziato Marc Bekoff si focalizza sulla vita emotiva degli animali. I numerosi studi riportati dimostrano la ricchezza delle emozioni in una vastità di specie. Le emozioni animali non solo ci danno lezioni su amore empatia e compassione, ma ci impongono di rivedere radicalmente il nostro modo di interagire con il mondo animale, sfruttato e dominato dall’uomo per millenni. Bekoff ci presenta una sapiente miscela di gioia, empatia, afflizione, imbarazzo, rabbia e amore espresse dagli animali e riporta i risultati delle più recenti ricerche scientifiche che ne confermano l’esistenza, del resto già evidente a chi ha quotidianamente a che fare con gli animali. L’autore esplora anche l’aspetto evolutivo delle emozioni ed porta all’attenzione del lettore le nuove scoperte sulle strutture cerebrali deputate all’elaborazione delle emozioni, condivise dall’uomo e dagli altri animali, e mette in evidenza il ruolo di tali strutture nello stabilire una continuità evolutiva tra le specie.

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