Noi e loro. 100 piccole storie di animali

Era la metà del Settecento quando il naturalista Linneo collocò definitivamente l’uomo nel regno animale, e la metà dell’Ottocento quando Charles Darwin dimostrò che noi animali siamo tutti parenti. Stiamo infatti tutti, seppure appollaiati su rami differenti, sullo stesso albero della vita. Facciamocene una ragione – ci esorta l’etologo Mainardi – e, tra l’altro, scopriremo che si tratta di una splendida ragione. Basta guardare un bambino che gioca in un prato col suo cane: non sono nemmeno parenti stretti – l’uno è un primate, l’altro è un ex lupo – eppure sono tutti e due esseri sociali e intelligenti. Il loro rapporto è naturale, sprizzano empatia. Comunque, anche se si tratta di noi e di loro, siamo pur sempre noi che guardiamo loro e i nostri occhi dovrebbero essere sempre liberi da pregiudizi, come quelli di un bambino. Ed è proprio questa purezza di sguardo che si ritrova in queste cento piccole grandi storie di animali. Come ormai i suoi fedelissimi hanno imparato, oltre a essere un importante e stimato uomo di scienza, Mainardi è anche un appassionato narratore e in “Noi e loro” ci regala tante storie, insieme a curiosità, saggezze, scoperte piccole e meno piccole. Ritratti di animali selvatici, domestici e perfino immaginari, che svelano aspetti sconosciuti e insoliti. Con il garbo e l’ironia di sempre, Mainardi ci insegna comprensione, rispetto e amore verso i nostri amici animali, ricordandoci che cos’è il piacere della lettura.

Disponibile anche usato a € 8,00 su Libraccio.it

Zoottica. Come vedono gli animali?

La visione animale resta un enigma. Il gatto può vedere di notte? Il toro ha davvero paura del rosso? Il cane è daltonico? Come usano gli insetti i loro occhi composti? Per rispondere a queste domande “Zoottica – come vedono gli animali” ci propone di guardare lo stesso paesaggio attraverso gli occhi di 20 animali diversi. Per ogni ritratto, una finestrella a forma di maschera nasconde la vista soggettiva dell’animale. Sul verso, delle spiegazioni semplici permettono di comprendere ciò che vedono, o perlomeno ciò che noi pensiamo che vedano. Un viaggio stupefacente, tra scienza e immaginazione. “Gli scienziati hanno fatto migliaia di esperimenti per comprendere i meccanismi della visione animale. Hanno scattato delle foto attraverso gli occhi di una mosca, dipinto motivi colorati sugli alveari, mostrato migliaia di immagini agli scimpanzè, impedito a qualche formica di vedere il sole, lanciato nel vuoto dei pipistrelli con gli occhi bendati. Grazie a tutti questi esperimenti, sono riusciti a capire come gli animali percepiscono il proprio ambiente” (Guillaume Duprat). Età di lettura: da 7 anni.

Crimini in tempo di pace. La questione animale e l’ideologia del dominio

Un gatto (o forse una gatta) sta spiccando un balzo per uscire dalla stanza in cui si trova. Questa stanza è il nostro mondo che, sotto la superficie apparentemente confortevole, ragionevole e levigata, nasconde il lato oscuro dell’oppressione e dello sterminio di miliardi di animali e di umani. Lo stesso gatto – insieme a Laika e Foucault, Pietro il Rosso e Derrida, Giu e Deleuze – si aggira furtivo tra queste pagine per aprirci gli occhi sulla follia e l’orrore della normalità (mattatoi, laboratori e campi di sterminio), per farci riconoscere il fondamento vivente delle architetture del dominio, per guidarci nel pericoloso attraversamento di frontiere ritenute invalicabili, e per mostrarci l’insostenibilità della differenza che abbiamo instaurato tra “l’Umano” e “l’Animale”. Dopo averci trascinati nel flusso della vita, Angelo – così si chiama l’enigmatico gatto che, con passione, ci ha esposti all’indescrivibile sofferenza di tutti i senza nome – svanirà lentamente, lasciandoci con il suo sorriso sulla soglia da cui è possibile intravvedere la luce della liberazione.

Disponibile in eBook a € 4,99

Animali e noi. Un destino in comune

“Che Dio abbia cominciato, il primo giorno, creando l’uomo, e abbia poi creato piante e animali per consolarsi del cattivo esito di Adamo ed Eva”, osa immaginare Paolo De Benedetti. Gli animali non esistono in funzione dell’uomo, solo perché se ne possa servire, né rappresentano una sorta di minoranza oppressa da porre sotto tutela. Occorre avere coscienza di quanto noi riceviamo dagli animali e della insopportabile tristezza che sarebbe un mondo senza di loro. Gli animali sentono, soffrono, ci guardano; partecipano con noi, e con tutto ciò che vive, al continuo processo di creazione. Le tante voci delle tradizioni spirituali e filosofiche, della poesia e della scienza che abbiamo scelto di richiamare in queste pagine annunciano, con sorprendente concordanza, questo viaggio comune. E vogliono indicare la possibilità di ricomporre una nuova alleanza con loro.

Emozioni animali e fiori di Bach. Manuale illustrato

Le emozioni dell’animale, e quelle del suo umano, si influenzano reciprocamente. Come un filo invisibile, che si crea solo quando fra un uomo e il suo animale vive un rapporto speciale, d’affetto e simbiosi. Il nostro compito è creare una relazione in cui ci sia libertà di interazione, in cui venga riconosciuto appieno il valore della diversità, e fare in modo che le sensazioni viaggino in direzione reciproca: il “mio animale” deve essere quella parte di me di cui ho più cura. A cui rivolgo più attenzione, che ascolto con più premura. Conoscere i Fiori di Bach significa scoprire un ponte che ci unisce, parlare la stessa lingua. Imparare a sceglierli e utilizzarli è relativamente semplice. Scoprirli, ci mette in discussione, ci fa comprendere a fondo molti aspetti delle nostre vite che probabilmente non avevano mai preso in considerazione prima. È uno studio che ci invita a fare un percorso insieme, non come due strade che procedono parallele, ma esattamente sulla stessa via. Allo stesso passo, mano nella zampa, zampa nella mano.

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