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[*] I Feromoni e la comunicazione chimica (Dr. ssa Sabrina Giussani)
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(Dr. ssa Sabrina Giussani)
Medico Veterinario Comportamentalista,
Diplomato Medico Veterinario Comportamentalista ENVF,
Master In Etologia applicata e Benessere animale,
Vice Presidente SISCA
sabrinagiussani@yahoo.it
www.veterinariocomportamentalista.it
Cell. 3331861226
Introduzione
La comunicazione è fondamentale per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi. Lo scambio d’informazioni avviene mediante la trasmissione di segnali di tipo meccanico, chimico o per mezzo di radiazioni che stimolano uno o più canali sensoriali dell’individuo ricevente. I segnali chimici sono il più antico e diffuso mezzo di comunicazione utilizzato nel mondo vegetale e animale. La comunicazione per mezzo di feromoni non riguarda solo gli Insetti ma è ampliamente utilizzata anche da Pesci, Rettili e Mammiferi. I Carnivori, tra i Mammiferi, sono dotati del maggior numero di strutture in grado di produrre feromoni.
Le strutture secernenti
Anche se le strutture che secernono i feromoni non sono ancora completamente conosciute si può evidenziare che la produzione e la secrezione sono involontarie. Nei Mammiferi i feromoni sono escreti da differenti strutture ghiandolari distribuite nell’epidermide e nelle mucose attorno agli orifizi naturali. Nel cane, le principali strutture secernenti sono le ghiandole sebacee poste nel solco intermammario, le ghiandole periorali (diffuse nel mento, nelle
labbra, nella cute del muso nei pressi delle vibrisse e delle guance), le ghiandole ceruminose poste nel padiglione auricolare, le ghiandole anali (che comprendono le ghiandole epatoidi circumanali, le ghiandole sebacee poste nella parte cutanea dell’ano, la mucosa rettale e i seni paranali), le ghiandole sottocaudali (poste sulla faccia ventrale della base della coda), le ghiandole sopracaudali (poste sulla faccia dorsale della base della coda), e le ghiandole podali (diffuse nei cuscinetti plantari e nella cute della regione interdigitale). Inoltre è possibile evidenziare la presenza di feromoni definiti di adozione che sembrano essere in soluzione nel liquido amniotico, nella saliva, nell’urina (minzioni sociali) e nelle feci (defecazioni sociali).
La percezione
Le secrezioni feromonali possono essere trasmesse attraverso l’aria, l’acqua, oppure deposte sul suolo o su supporti solidi. Pur possedendo caratteristiche olfattive particolari, non agiscono solamente come stimoli olfattivi e non possono essere quindi considerati semplici odori. Le molecole feromonali seguono un percorso diverso, coinvolgendo il sistema olfattivo accessorio. Nella percezione e riconoscimento dei feromoni sembra essere maggiormente coinvolto l’organo vomeronasale (OVN) o di Jacobson. L’OVN è costituito da un canale pari, situato nel pavimento della cavità nasale, che sbocca nel canale incisivo. Le molecole feromonali raggiungono i recettori olfattivi e gli impulsi elettrici generati giungono al bulbo olfattivo accessorio e da qui al sistema limbico.
I feromoni del cane
Solo per pochissimi feromoni sono state possibili l’identificazione e l’associazione a una precisa funzione comportamentale. Per quanto riguarda i Mammiferi, i feromoni evidenziati sono stati classificati secondo le ghiandole secernenti o in ragione della loro azione. Riconosciamo feromoni di adozione, di appagamento, d’identificazione, di allarme e sessuali. Nel cane i feromoni di adozione, disciolti nel liquido amniotico, sono in grado di indurre la madre del neonato a mettere in atto le cure parentali favorendo la nascita del legame di
attaccamento (madre – cucciolo). I feromoni di appagamento sono secreti nel cane a livello del solco intermammario della femmina allattante dal terzo – quinto giorno dopo il parto. Queste secrezioni favoriscono la nascita del legame di attaccamento tra il cucciolo e la madre. I feromoni secreti dalle ghiandole periorali sono implicati negli scambi sociali (riconoscimento di un individuo, del rango sociale). Anche le secrezioni feromonali emesse dalle ghiandole sopra e sottocaudali sembrano assolvere lo stesso ruolo. I feromoni contenuti nelle secrezioni anali sono evacuati durante la defecazione e sono implicati nell’identificazione del rango sociale e nel comportamento sessuale. L’emissione di urina e di feci costituisce un sistema di comunicazione che associa messaggi posturali e olfattivi. La scelta del luogo di emissione, il sollevare l’arto posteriore nel maschio e nella femmina e il grattamento del suolo pongono l’accento sulla presenza dei feromoni. Il “grattamento” del suolo effettuato con gli arti anteriori e posteriori in seguito a una marcatura urinaria o fecale, può essere completato dalla deposizione di feromoni secreti dalle ghiandole interdigitali. Le ghiandole podali possono secernere feromoni di allarme in situazione di stress. Anche l’urina emessa dalle femmine contiene informazioni feromonali relative all’attività sessuale. I feromoni contenuti nelle secrezioni vaginali emesse dalle femmine in estro provocano l’aumento del comportamento di marcatura urinaria nel maschio e una fase più prolungata di esplorazione olfattiva della regione ano – vaginale.
La feromono – terapia
La possibilità di utilizzare i feromoni come terapia nelle affezioni comportamentali è nata da lavori svolti da P. Pageat sulla relazione esistente nel gatto tra il comportamento di marcatura facciale e di marcatura urinaria. Grazie alla nascita della feromonoterapia, le molecole feromonali sono oggetto di un grande interesse soprattutto nei Carnivori ma anche nell’uomo È opportuno evidenziare che l’utilizzo dei feromoni come supporto terapeutico deve essere secondario a una visita comportamentale realizzata da un Medico Veterinario. I feromoni non possono essere considerati una panacea: la scomparsa dei sintomi mostrati dal paziente deve presupporre la contemporanea messa in atto di una
corretta terapia cognitivo – relazionale e, nel caso in cui fosse presente uno stato patologico (stato fobico, stato ansioso, stato depressivo), una terapia farmacologica.