Rinnovo adesione APS e Volontariato 20212020-12-23T10:46:16+01:00

Benvenuti nella pagina del rinnovo per il nuovo anno affiliativo 2021.

Si apre il nuovo anno per l’adesione alla nostra rete organizzativa.

VANTAGGI ADESIONE

  • Tesseramento valido 365 giorni dal rilascio della tessera
  • Tessera base con rimborso spese mediche
  • La tessera di tipo B e C (obbligatoria per i volontari) comprende la malattia

Il costo relativo all’affiliazione rimane invariato ma con dei servizi in più

Compreso nell’affiliazione

  • Scheda personalizzabile autonomamente sul sito FICSS;
  • Pubblicazione sul sito FICSS  dei TUOI EVENTI e NEWS in completa autonomia;
  • Utilizzo GRATUITO della piattaforma E-DIDASCALIA per i tuoi webinar
  • Supporto telefonico per la gestione della propria pagina sul sito FICSS;
  • Supporto gestionale telefonico e/o Skype (solo voce, no chat);
  • Supporto fiscale (convenzionato);
  • Download documenti utili per la gestione della tua associazione;

Tutte le coperture assicurative previste dalla normativa (RCT e infortuni);
POLIZZA di TUTELA LEGALE per i dirigenti delle associazioni COMPRESA

Dal momento del rilascio le tessere avranno una validità di 365 gg.
RICORDIAMO CHE E’ OBBLIGATORIO CHE TUTTI I COMPONENTI DEL DIRETTIVO SIANO SEMPRE TESSERATI

IMPORTANTE: I documenti necessari per il rinnovo dell’affiliazione sono da inviare via mail ad affiliazioni@ficss.it oppure via fax al numero 0187610894:

  • Domanda di affiliazione FICSS-ASI compilata in tutte le sue parti e firmata in originale;
  • Modulo Richieste 2021 compilato;
  • Copia ricevuta bonifico effettuato.

Siamo a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e/o necessità

ATTENZIONE: in caso di mancato rinnovo entro la fine di gennaio, l’utente sul tesseramento verrà bloccato così come le polizze infortuni dei volontari

L’assicurazione di responsabilità civile è obbligatoria per le associazioni?2020-12-26T06:12:41+01:00

Di responsabilità civile, oltre che in senso lato – come responsabilità derivante dalla violazione di un obbligo di diritto privato e che rientra, quindi, nella sfera dei rapporti fra privati – si parla anche, e soprattutto, per indicare la responsabilità derivante da fatto illecito della quale il Codice civile tratta negli art. 2043-2059. Si parla di responsabile civile per indicare il soggetto che è tenuto al risarcimento del danno cagionato da un altro soggetto. Normalmente la responsabilità civile richiede il dolo o la colpa, a meno che non si versi nelle ipotesi di c.d. responsabilità oggettiva. Per quanto attiene alla violazione dell’obbligo, la responsabilità è contrattuale o extracontrattuale a seconda che la violazione riguardi un precedente vincolo giuridico (quale che sia la fonte da cui questo deriva) o il generico precetto del neminem laedere (art. 2043 c.c.). Di responsabilità civile, in senso proprio, si parla con riferimento alla responsabilità extracontrattuale. FICSS-ASI hanno previsto (inclusa nella quota di affiliazione) anche questa tipologia assicurativa.

Anche e soprattutto gli Enti di Terzo settore, che si avvalgono di volontari, sia occasionali che non, hanno l’obbligo di “assicurarli contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività di volontariato, nonché per la responsabilità civile verso i terzi” (articolo 18, comma 1, D.lgs 117/17).

ASD è ESENTE dell’imposta di bollo?2020-12-25T06:10:44+01:00

La legge di bilancio 2019 (L.30/12/2018 n.145) ha modificato l’art. 27 bis della tabella di cui all’allegato B annesso al decreto del presidente della repubblica 26/10/1972 n. 642. La legge ha esteso anche alle ASD e SSD riconosciute dal CONI l’esenzione dall’imposta di bollo precedentemente limitata alle Federazioni: dal 1/1/2019 gli atti, documenti, istanze, contratti nonché copie, anche conformi, estratti, certificazioni, dichiarazioni e attestazioni poste in essere o richiesti dai sodalizi sportivi riconosciuti non saranno soggetti all’imposta di bollo (a titolo esemplificativo: sono esclusi dal bollo il contratto di locazione intestato alla asd e ssd, l’estratto conto del conto corrente bancario, il verbale assembleare di modifica statutaria).

A COSA SERVE IL “BILANCIO PREVENTIVO”?2020-12-25T06:00:08+01:00

Nelle ASD come in tutte le altre forme associative, il Bilancio Preventivo serve a dare risalto alla democraticità visto che la tracciabiltà delle spese è rimandata ai membri del C.d.A. da parte degli associati.

Cosa accadrà a chi non adegua lo statuto entro il 31 marzo?2020-12-23T10:47:37+01:00

Anche dopo il termine del 31 marzo 2021, le Odv, Aps e Onlus potranno comunque adeguare i propri statuti, ma senza beneficiare delle maggioranze alleggerite e delle formalità ridotte.

Occorre, tuttavia, distinguere la situazione delle Onlus (per ‘opzione’ o scelta, e non ‘di diritto’) dalle Odv e Aps.

Il nuovo regime fiscale di favore disposto per gli Ets dal Titolo X del Cts entrerà in vigore dal periodo d’imposta successivo all’ottenimento dell’autorizzazione della Commissione europea (presumibilmente dal 2022) e solo da quel momento la disciplina fiscale delle Onlus sarà abrogata.

Quindi, mentre dopo l’iscrizione nel Runts, le Odv e Aps continuano a godere (fino al 2022) delle agevolazioni “anticipate” a cui hanno accesso perché resteranno comunque Odv e Aps, le Onlus che si iscriveranno al Runts perderanno tale qualifica perdendo sia le agevolazioni ex D.Lgs. 460/1997, sia quelle usufruite in via anticipata in quanto Onlus e dovranno attendere il 2022 per accedere al regime agevolato per gli Ets.

Per evitare questa situazione, il citato D.M. 15/09/2020 ha previsto che le Onlus (iscritte alla relativa Anagrafe) potranno iscriversi entro il 31 marzo del periodo d’imposta successivo all’ottenimento dell’autorizzazione della Commissione europea, cioè entro, presumibilmente, il 31 marzo 2022. Quindi, tali organizzazioni potranno modificare lo statuto entro il 31 marzo 2021 (con le maggioranze semplificate) o successivamente (con quelle qualificate), ma dovranno subordinare – con apposita clausola statutaria – l’efficacia delle modifiche al venir meno del relativo regime agevolativo previsto dal D.Lgs 460/1997.

Per le Odv e Aps é prevista invece una ‘trasmigrazione automatica’ dai Registri regionali o nazionale delle Aps al Runts: gli Uffici regionali comunicheranno telematicamente al Runts i dati in loro possesso; gli Uffici del Runts, nel termine di 180 giorni, verificano la sussistenza dei requisiti per l’iscrizione, richiedendo agli enti eventuali informazioni e documenti mancanti, la cui omessa tempestiva trasmissione impedirà l’iscrizione nel Runts.

Per le Onlus, invece, l’Agenzia delle Entrate, comunicherà al Runts i dati e le informazioni sugli enti iscritti nell’Anagrafe Unica delle Onlus e pubblicherà sul proprio sito web il relativo elenco dandone comunicazione in Gazzetta Ufficiale. Per perfezionare l’iscrizione, le Onlus dovranno tuttavia presentare apposita domanda presso l’Ufficio Runts.

Una ASD che assuma anche la qualifica di APS iscrivendosi al RUNTS perde lo speciale regi­me fiscale della decommercializzazione dei corrispettivi specifici di cui all’art. 148, comma 3, TUIR? In tal caso, quale regime sostitutivo le si applica?2020-12-23T11:02:56+01:00

Alle ASD iscritte nel RUNTS non si applica il regime di decommercializzazione di cui all’art. 148, comma 3, TUIR, bensì il regime di decommercializzazione di cui all’art. 85, commi 1 e 2, del Codice del Terzo settore, che è esteso alle prestazioni rese da una ASD ai familiari conviventi dei soci, ma non comprende quelle rese ai tesserati delle organizzazioni nazionali. La tabella sotto pone a raffron­to i due regimi e ne consente la comparazione.

Ci sono vantaggi, anche fiscali, legati all’iscrizione di una ASD nel RUNTS e all’assunzione della qua­lifica di APS? Ci sono conseguenze negative?2020-01-03T13:15:31+01:00

Sì, ci sono diversi vantaggi, fiscali e d’altro genere. Le APS godono infatti di un regime particolarmente am­pio e favorevole di decommercializzazione dei corrispettivi specifici e possono usufruire di ulteriori misure agevolative come ad esempio il c.d. socia] bonus e le detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali in loro favore. Quanto alle entrate di natura commerciale godono di un regime forfettario ad hoc (imponibilità del 3% del reddito) nei limiti di 130.000 €. Inoltre, diventando APS, le ASD potrebbero accedere a diversi contributi pubblici in favore delle APS, come quelli di cui all’art. 72 del Codice del terzo settore (tanto a livello nazionale che regionale).
Dall’altra parte, le ASD che diventano APS mediante iscrizione nel RUNT S perdono la possibilità di ap­plicare la legge 398/1991 e le disposizioni che la presuppongono come quelle di cui all’art. 25, comma 2, legge 133/1999. Se, pertanto, le ASD hanno entrate commerciali (anche per effetto di sponsorizzazioni) abbastanza elevate (cioè superiori a 130.000 € ma comunque inferiori a 400.000 €, che è il limite di ap­plicazione del regime ex legge 398/1991), allora esse devono attentamente valutare se assumere anche la qualifica di APS.
A parte l’impossibilità di applicare la legge 398/1991 non vi sono altre conseguenze negative legate all’as­sunzione da parte di una ASD dell’ulteriore qualifica di APS. In particolare, rimane invariata ed applicabile alle ASD-APS la disciplina fiscale di cui all’art. 69, comma 2, TUIR (esenzione 10.000 €) e la deducibilità ex art. 74, comma 2, TUIR, delle sponsorizzazioni.

Che conseguenze ha per una ASD l’assunzione della qualifica di APS? In particolare, diventando APS, una ASD perderebbe l’iscrizione nel registro del CONI e la qualifica di ASD?2020-01-03T13:14:06+01:00

No, una ASD iscritta nel registro del CONI può assumere l’ulteriore qualifica di APS iscrivendosi nel RUNT S senza che ciò determini la perdita della qualifica di ASD e la cancellazione dal registro del CONI. In altre parole, le due qualifiche (ASD e APS) e le due iscrizioni (Registro del CONI e RUNT S) sono cu­mulabili.

Una ASD può diventare ente del terzo settore?2020-01-03T13:10:12+01:00

Sì, una ASD può diventare ente del terzo settore, dal momento che l’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche costituisce un’attività di interesse generale secondo il Codice del Terzo settore. Le ASD, inoltre, sono già enti democratici e senza scopo di lucro ai sensi e per gli effetti dell’ordinamento sportivo. Di conseguenza esse possiedono già le caratteristiche distintive di un ente del terzo settore. Una ASD, pertanto, potrebbe diventare ente del terzo settore iscrivendosi nel RUNTS.
Più specificamente, è consigliabile che le ASD si qualifichino, all’interno del terzo settore, come associazio­ni di promozione sociale (APS), iscrivendosi nella specifica sezione APS del RUNTS.

Cosa s’intende per “riforma del terzo settore”? Cosa sono gli enti del terzo settore?2020-01-03T13:07:05+01:00

[intera disciplina degli enti del terzo settore è stata profondamente modificata ed innovata dal decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, recante il Codice del Terzo settore. Adesso tutti gli enti del terzo settore hanno un quadro normativo di riferimento organico e completo. Con !entrata in vigore del Codice del Terzo settore sono state abrogate le precedenti normative, tra cui la legge 383/2000 sulle associazioni di promozione sociale e la legge 266/ 1991 sulle organizzazioni di volontariato.
Gli enti del terzo settore sono associazioni o fondazioni che svolgono un’attività di interesse generale senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Essi devono essere iscritti in un regi­stro denominato Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).

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