Vietati gli spostamenti tra tutte le regioni fino al 15 febbraio, niente quarantena per chi arriva dall’Ue perché basterà un tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti, apertura dei musei e asporto vietato dalle ore 18 ai bar senza cucina. Queste le principali novità che si inseriscono nella cornice del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri per fermare i contagi da Covid-19, in vigore da sabato 16 gennaio. Nessun passo indietro, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica a distanza al 50% da lunedì e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì. Gli impianti da sci rimangono chiusi fino al 15 febbraio, palestre, piscine e cinema fino al 5 marzo, ma già la prossima settimana il Cts potrebbe approvare le nuove linee guida proposte dal ministero dello Sport e autorizzare almeno le lezioni individuali.

Nel nuovo Dpcm si mantiene il sistema di divisione dell’Italia per fasce di colore e in attesa del monitoraggio di conferma che le regioni a rischio alto andranno automaticamente in arancione. Si ribadisce il coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso. «I segnali che arrivano dagli altri Stati europei non sono buoni. Da noi ci aspettiamo un Rt più alto, potrebbe sfiorare 1,10, la settimana scorsa era 1,03», avverte il ministro della Salute Roberto Speranza. Nelle regioni con «scenario di tipo 1 e livello di rischio basso, dove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti» scatta la fascia bianca e tutte le attività potranno essere aperte. Ma, al momento, sembra che nessuna Regione possa riuscire a rientrare nella fascia con meno restrizioni. Non si potranno superare i confini anche se le regioni sono in fascia gialla. Secondo il nuovo provvedimento «fino al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».
Per quanto concerne l’asporto, è stata aggiunta una precisazione per i bar. Nelle regioni arancioni rosse o arancioni bar e ristoranti rimangono chiusi, in quelle gialle potranno invece aprire fino alle 18 sempre con la regola di massimo quattro persone al tavolo. Dopo le 18 è sempre consentita la consegna a domicilio, ma per i bar sarà vietato la vendita di bevande da asporto. Una misura decisa per evitare assembramenti di fronte ai locali. Rimane «consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti».

Provvedimento fortemente criticato dalle Regioni: «Non porta vantaggi significativi sul piano della prevenzione e al contrario rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori» ha detto il presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini a nome di tutti i governatori. Durante la riunione era stato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia a rispondere sottolineando che l’esecutivo avrebbe mantenuto la norma per evitare casi di movida, ma palazzo Chigi e il Mise si sarebbero messi al lavoro per «limitare al massimo i divieti» alle sole bevande e alcolici.

Per quanto nello specifico la nostra attività il prossimo 31 gennaio saranno inviati nuovi calendari mensili che prevedono gare delle discipline già pianificate dai responsabili con relativa regione che ospiterà l’evento. Le auto certificazioni dovranno fare riferimento a quelle tappe di selezione, inviando in segreteria l’adesione.

ATTENZIONE controllate bene la possibilità di spostamento o meno tra una zona e l’altra.
ALLEGATA l’AUTOCETIFICAZIONE

DPCM 18 gennaio 2021

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